Disturbo oppositivo provocatorio (DOP): le nostre strategie per affrontarlo

Abbiamo intervistato Marilena Frontino, educatrice professionale responsabile dei servizi educativi per i minori della cooperativa Il Balzo, con lo scopo di suggerire alle famiglie metodi utili per gestire il disturbo oppositivo provocatorio.

Il metodo qui descritto da Marilena, è quello utilizzato dagli educatori de Il Balzo presso il centro educativo Il Balzabimbi a Rozzano.

Intervista

  • Quanti bambini con disturbo oppositivo provocatorio frequentano il centro educativo Il Balzabimbi?

Dal 2021, 5 bambini con diagnosi di disturbo oppositivo provocatorio frequentano ogni settimana il nostro centro educativo. L’età media è 8 anni e ciascuno di loro segue un progetto personalizzato che prevede attività individuali ma soprattutto in piccolo gruppo.

  • Quali sono le caratteristiche più comuni del DOP?

Il bambino ha difficoltà a gestire le proprie emozioni, soprattutto la rabbia che si manifesta spesso e in diverse circostanze. I bambini con DOP a scuola appaiono come svogliati, prepotenti e capricciosi. In genere il DOP è diagnosticato intorno ai 6 anni di età. Tuttavia non sono rari i casi in cui comportamenti aggressivi, oppositivi e rabbiosi tipici del disturbo si manifestano prima di questa età.

  • Quali strategie e metodi educativi adottate al Balzabimbi?

I percorsi educativi sono fondamentali per affrontare la quotidianità, i contesti sociali e le routine scolastiche ed extra scolastiche. Il nostro metodo educativo dedicato al DOP si fonda su due principi: il dialogo e le regole.

Il dialogo è lo strumento per capire come il bambino si sente. È molto importante dimostrare interesse sincero nei confronti del bambino, farlo sentire compreso ed evitare che lui abbia sensi di colpa per ciò che accade. La nostra reazione di fronte alla rabbia del bambino non può essere di altrettanta rabbia: deve essere invece di ascolto. Attraverso il dialogo facciamo emergere ed evidenziamo le qualità del bambino e il suo valore, che lui stesso deve riconoscersi.

Le regole invece ci servono per permettere al bambino di muoversi in un ambiente sicuro e accogliente, dove può esprimere sé stesso, pur rispettando ciò che gli viene chiesto. Le regole non sono rigide e nette, c’è sempre una mediazione con il bambino, il consiglio è di essere autorevoli senza essere autoritari. Più l’ambiente è accogliente, più il bambino si sente capito e si verificheranno meno episodi di rabbia.

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Il centro educativo Il Balzabimbi si trova in via ciclamini 10 a Rozzano ed è attivo dal 2016. I percorsi educativi sono personalizzati e dedicati a bambini dai 2 ai 12 anni, non solo con diagnosi di DOP ma anche autismo, sindrome di down e disabilità cognitiva. Maggiori informazioni qui.

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