La nostra intervista sincera a una insegnante di sostegno
- INTRODUZIONE
Dal 2006 ci prendiamo cura di bambini e adolescenti con neurodiversità, autismo e disabilità, attraverso percorsi e terapie educative personalizzate. Tali percorsi si svolgono nei nostri centri educativi, a domicilio e nelle scuole di ogni ordine e grado.
Proprio in queste ultime, i nostri educatori sono impegnati a favorire l’inclusione scolastica di alunni e studenti con fragilità, lavorando in collaborazione con l’intero corpo docente. Come noto, una delle figure fondamentali all’inclusione scolastica è l’insegnante di sostegno. Abbiamo voluto intervistare una docente per scoprire meglio questa professione.
Al contrario di quello che comunemente si crede, il docente di sostegno è assegnato all’intera classe e fa parte del consiglio di classe.
Come spiegato nel dettaglio all’interno della nostra guida, Il docente di sostegno è nominato dal provveditorato agli studi in seguito alla richiesta della scuola.
L’insegnante di sostegno oltre al raggiungimento degli obiettivi didattici si dedica agli aspetti relazionali e comunicativi dello studente con disabilità e dell’intera classe, come specificato nel Piano educativo individualizzato – PEI.
- L’INTERVISTA
Abbiamo intervistato R.M. docente di sostegno in una scuola secondaria di primo grado per scoprire di più su questa professione e ascoltare un’esperienza personale e diretta.
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Come si diventa insegnante di sostengo?
Bisogna abilitarsi come per insegnare qualsiasi disciplina: io ho conseguito l’abilitazione con un corso biennale presso la SSIS (Scuola di Specializzazione all’insegnamento Secondario) di Matera, che mi ha dato la possibilità di abilitarmi in inglese e per l’insegnamento al sostegno. Ora la SSIS non c’è più, è stata sostituita dai corsi TFA (Tirocini Formativi Attivi).
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Quali sono le sfide e le difficoltà più grandi che incontri nella tua professione?
Bisogna entrare in punta di piedi nel mondo dell’alunno/a con disabilità che deve imparare a conoscere e a fidarsi della persona che ha davanti. Di solito cerco di capire quali sono i suoi interessi e le sue passioni personali: a partire da questi cerco di entrare in empatia con lui/lei per poi costruire il percorso didattico.
Nel corso degli anni non ho riscontrato grosse difficoltà con gli alunni/e, anche con quelli più gravi e difficili da gestire, siamo riusciti sempre a trovare il modo giusto di collaborare. Qualche difficoltà invece l’ho avuta con alcuni colleghi, sulla valutazione, per esempio, perché ancora non è condiviso da tutti il fatto che la sufficienza di un alunno con disabilità non può essere paragonata a quella di un alunno neurotipico.
Un’altra nota dolente è la delega, interpretata come se l’alunno preso in carico dall’insegnante di sostegno dovesse svolgere tutte le attività esclusivamente con lui. Mi rendo conto che gestire una classe è già molto difficile e non sempre è possibile dedicarsi a tutti come si vorrebbe, soprattutto se tra gli alunni ci sono anche autistici, BES e DSA.
I colleghi più inclini alla collaborazione sono proprio quelli che hanno avuto in precedenza qualche esperienza come insegnanti di sostegno con o senza abilitazione.
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Rispetto agli strumenti che hai a disposizione per svolgere la tua professione (GLO, PEI, colloqui) c’è qualcosa che cambieresti?
Nella scuola in cui lavoro, già da diversi anni, è stata istituita la Funzione Strumentale per l’Inclusione e l’Integrazione. A livello organizzativo le cose funzionano abbastanza bene. Per rendere più efficace il mio lavoro di insegnante di sostegno, vorrei una maggiore collaborazione tra scuola ed enti locali: comuni, associazioni territoriali. Questo consentirebbe di creare una rete anche al di fuori dell’orario scolastico che possa aiutare le famiglie nella gestione del proprio figlio.
IL PUNTO CRITICO
Ogni anno inoltre assisto all’incarico di colleghi senza nessun titolo di specializzazione all’insegnamento del sostegno che vengono nominati dalle MAD (Messa A Disposizione).
Una volta esaurita la graduatoria degli abilitati, infatti, in Italia si ricorre alle MAD ma si tratta pur sempre di persone laureate in una specifica disciplina, italiano o matematica per esempio, senza alcuna preparazione dedicata al sostegno, né sulle specificità delle disabilità né su questioni tecniche come la compilazione di un PEI o un PDF (Profilo Dinamico Funzionale).
Non trovo giusto questo metodo, è una mancanza di rispetto nei confronti dell’alunno e delle famiglie che confidano molto nell’aiuto della scuola. In questo modo viene sminuito il lavoro di noi specializzati, è come se tutti potessero diventare insegnanti di sostegno ma non è così.
Il nostro è un lavoro delicato che richiede non solo una formazione specifica ma anche una consapevole inclinazione ad aiutare e rendere il più possibile autonomo l’alunno.
Grazie alla docente di sostegno che ci ha raccontato apertamente gioie e fatiche della sua professione!
Raccontaci la tua esperienza di insegnante, genitore, educatore, nei commenti qui sotto oppure scrivi a: comunicazione@ilbalzo.com
3. LA NOSTRA GUIDA SULLA SCUOLA SCARICABILE IN PDF
Se vuoi conoscere la normativa di riferimento, i diritti degli studenti con disabilità e autismo, i possibili percorsi da seguire e i suggerimenti per affrontare al meglio il periodo scolastico che va dalla primaria al diploma, scarica la nostra guida QUI.
La guida è utile a genitori, insegnanti, insegnanti di sostegno, educatori, caregiver, terapeuti e dirigenti scolastici.
La guida è scaricabile a fronte di una donazione di 5,50 euro a sostegno dei nostri progetti educativi per minori con disabilità o autismo.
SCUOLA E DISABILITÀ: ISCRIVERSI, FREQUENTARE, PARTECIPARE
La diretta Instagram
Sulla nostra pagina Instagram trovi il video della diretta sul tema “Scuola e disabilità: i primi passi da compiere e consigli utili per genitori” guidata dalla nostra educatrice responsabile dei servizi educativi per minori Marilena Frontino, e da Rossana Papetti, mamma di un ragazzo autistico che a settembre frequenterà la terza media.
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ALTRE INFORMAZIONI UTILI PER AFFRONTARE AL MEGLIO L’ANNO SCOLASTICO
In questi anni ci siamo dedicati moltissimo al rapporto tra il mondo della scuola e quello della disabilità e dell’autismo. Per questo abbiamo scritto e pubblicato la guida completa “SCUOLA E DISABILITÀ: ISCRIVERSI, FREQUENTARE, PARTECIPARE“, che ogni genitore, insegnante, dirigente scolastico, dovrebbe avere! Puoi scaricarla qui facendo una piccola donazione di 5,50 euro a sostegno dei nostri progetti educativi per minori con disabilità.
Abbiamo riassunto le principali figure di riferimento per gli studenti con disabilità qui.
Puoi leggere inoltre i nostri consigli per affrontare il rientro a scuola di un bambino autistico qui.
In foto: Il sostegno è un caos calmo e io non cambio mestiere – Edizioni Erickson.